Chi sceglie di trascorrere le sue vacanze in Campania avrà l'imbarazzo della scelta fra le tante opportunità che offre ma, indubbiamente, i cinque siti dichiarati Patrimonio Mondiale dell'UNESCO sono le mete da non perdere. I cinque siti sono :
1) NAPOLI
2) POMPEI ed ERCOLANO
3) la REGGIA di CASERTA
4) la COSTIERA AMALFITANA
5) il PARCO NAZIONALE del CILENTO e del VALLO di DIANO
Noi descriviamo i primi due :
1) NAPOLI
2)POMPEI ed ERCOLANO
Cose da fare e vedere a Napoli
Spaccanapoli è la strada che va dai Quartieri Spagnoli a
l quartiere di Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli.Quest'arteria ha origini antichissime:è infatti uno dei tre decumani(quello più vicino al mare) in cui i romani , basandosi sulla costruzione Greca , organizzarono la città.Qui non ci sonosolo i palazzi antichi , le chiese , ma anche le leggende e gli inconfondibili odori della cucina Napoletana.Non c'è un luogo della città che potrà raccontare meglio l'anima di Napoli.
Il vicerè don Fernando , alla fine del 1500 alla notizia de
lla possibile visita del Re Filippo III a Napoli , ordinò la costruzione di una residenza per l'illustre ospite.Il Palazzo Reale fu commissionato a Domenico Fontana nel 1600 , che lo consegnò dopo solo due anni , anche se non completamente finito.Peccato , però,
che il Re Filippo III rimandò la sua visita.
Per tantissimi anni ,dal profonto ventre di Napoli , è stato ricavato il tufo per cosrtuire la città , creando così anfratti , grotte e cunicoli sotterranei la gente ha condotto un' alt
ra vita , fruttando il suo interno in mille modi , anche come preziosi rifuggi durante i bombordamenti della seconda Guerra Mondiale. Napoli sotterranea è anche il luogo dei fantasmi di Napoli veri e falsi , buoni
e cattivi.
Il Cristo Velato è una delle opere afascinanti e misteriose che si possono vedere a Napoli. La leggenda racconta che il velo di marmo sul corpo del Cristo , sia in realtà un velo in tessuto , trasformato in roccia grazie ad uno speciale liquido inventato dal Principe di San Severo , illustre alchimista , in realtà è il frutto del talento di Giuseppe Sanmartino , lo scrittore che realizzò il Cristo Velato.
E' il castello più antico di Napoli e uno degli elementi che
spiccano maggiormente nel panorama del golfo. A causa di diversi eventi che hanno distrutto l'originario aspetto normanno la linea di architettura del Castello mutò drasticamente fino a giungere allo stato in cui si presenta oggi. Il nome del castello deriva da una leggenda secondo la cuale Virgilio nascose , in un luogo segreto dell'edificio , un uovo che mantenesse in piedi l'intera fortezza. La sua rottura avrebbe
provocato non solo il crollo del castello ma anche catastrofi per l'intera città di Napoli.
Se avete assaggiato la pizza in altri posti di Italia e non vi
è piaciuta, ve la siete cercata!La pizza è un bene esclusivamente Napoletano. Nonostante le varianti l' originale è la pizza margherita inventata dal pizzaiolo Raffaello Esposito in onore della regina Margherita. Egli condì l'impasto di acqua , farina e sale con pomodoro , mozzarella , olio e basilico inventando uno dei piatti più buoni e invitanti in tutto il mondo. A questa si affianca una miriade di prelibatezze dal castello alle sfogliatelle alla pastiera.SEDETEVI E GUSTATE!!! Dopo aver mangiato una prelibata pizza Decumani come non lasciarsi affascinare da una delle strade più famose al mondo : VIA SAN GREGORIO ARMENO caratterizzata da botteghe originali che ormai tutto l'anno realizzano statuine per presepi sia canoniche che originali. Le origini di questa tradizione risalgono all'epoca classica in cui esisteva un tempio dedicato a Cesare alla quale i cittadini offrivano statuine di terracotta.
Erano
due città di medie dimensioni situate a sud di Napoli sovrastati dal
cono del vulcano VESUVIO , che domina tutto il golfo. Il 24 agosto del
79 d.C. il Vesuvio eruttò e le due città furono travolte dalla lava ,
dal fumo e dalle ceneri che uccisero tutti gli abitanti. Nel corso del
18 secolo ,
gli schiavi hanno riportato alla luce i resti delle due città ,
siti archeologici più importanti al mondo. Da quando la Campania
era entrata nell'orbita politica di Roma , a partire dai secoli
3-4 a.C , la bellozza del golfo di Napoli aveva fatto si che sulle
coste venissero costruite le splendide ville dei ricchi senatori
romani.L' immediato entroterra poi , con il fertilissimo suolo
derivato dalla decomposizione del materiale lavigo , costruiva uno
dei distretti agricoli più celebri di tutto il mondo antico. Tutta
via il Vesuvio , che tanto aveva contribuito a rendere unico quel
Golfo e fertile quella terra , aun certo momento spazzò via
tutto.
Nel pomeriggio del 24 agosto del 79 d.C. , all' improviso si avvertì una
violenta oscillazione del suolo , mentre dalla cima del Vesuvio si innalzò
una fitta colonna di fumo , lava e detriti. I molti dettagli che abbiamo
oggi di quella immagine catastrofica , ci sono forniti da un testimone
oculare di eccellenza , Plinio il Giovane: nipote del letterato Plinio il
Vecchio che morì cercando eroicamente di portare soccorso alle vittime
dell'eruzione. Tale racconto ha consentito , sulla base delle nostre
conoscenze scientifiche e dei resti archeologici , di ricostruire nel
dettaglio di quel terribile giorno. Le due città vennero colpita da fumo ,
lava e ceneri in maniera diversa. Probabilmente a Ercolano la ceneri
laviche vennero precedute da una nube tossica che uccise gli abitanti
cogliendoli di sorpresa. Sono stati ritrovati molti scheletri di persone
che cercavano disperatamente di mettersi in salvo su quella che allora era
la spiaggia. A Ercolano poi si accumulò uno spesso strato di cenerio
vulcaniche che avrebbe fissato per secoli quella orribile giornata. A
Pompei le cose andarono diversamente ; il vento sospinse , in pochi
secondi , una palla infuocata di ceneri incandescienti che ,
instantaneamente ricoprì tutto , anche gli abitanti di quella città , i
cui corpi vennero sepolti nelle pose e negli attegiamenti che avevano nel
momento in cui vennero raggiunti dalle ceneri. col passare dei secoli ,
poi , i resti umani sparirono , lasciando nelle ceneri , ormai
pietrificate , l' immagine in negativo dei corpi. Facendo colare il gesso
nelle cavità si sono potuti così recuperare dei calchi umani che hanno
quasi l'aspetto di salute , fissate nei movimenti che le vittime
dell'eruzione stavano compiendo. La riscoperta di Pompei ed Ercolano
avvenne nel 1599 ma si dovette aspettare la metà del 18 sec. perchè
iniziassero serie indagini archeologiche sulle due città. Allora gli
scavi si sono succeduti senza sosta facendo di questi centri dei siti
archeologici più inportanti al mondo. La tragica e improvvisa fine di
queste due città ha fatto si che un numero eccezionalmente alto, di
edifici si sia conservato. Inoltre l'eruzione vulcanica ha impedito che il
loro tessuto urbanistico venisse modificato e stravolto nei secoli
successivi. La pianta di Pompei puo' essere considerata tipica di una
città romana di età imperiale. All'interno della zona urbana il tessuto
stratale è regolare , e ruota su due strade principali : il "Cardine" e il
"Decumano" che si intrecciano ortogonalmente con altre strade creano degli
isolati che i latini chiamavano "insulae". Sia a Ercolano che a Pompei ,
si sono spesso reperite insegne di negozi e indicazioni di uso di vari
edifici. La conservazione di una quantità vastissima di suppellettili , ma
sopreatutto di pitture parietali e di affreschi , a consentito una
conoscienza altrimenti impensabile di numero dettagli della vita di ogni
giorno di una città romana , nonchè della pittura romana.