STATO DEL VATICANO 

L'obelisco di piazza San Pietro

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Il grande obelisco situato oggi al centro della piazza, una volta sorgeva sulla spina del circo di Nerone, cioè sulla sinistra della prima basilica Costantiniana. A volerlo a Roma fu l' imperatore Calingola, il quale per evitare  che si spezzasse lo fece trasportare dall' Egitto su una nave carica di lenticchie. Curioso anche il racconto legato allo spostamento della stele egiziana. Ci vollero circa 900 uomini, 70 cavalli e 40 argani. Per Fontana  incaricato nello spostamento, era difficile dare indicazioni perciò si fece costruire un' impalcatura.
Quando dava indicazioni si faceva accompagnare da bandiere, trombe e tamburi, dunque venne imposto il silenzio. Durante la parte finale dei lavori le corde incominciarono a cedere. Un uomo di nome Benedetto Bresca, che probabilmente era un ex capitano di nave, urlò :-Acqua alle funi! Il consiglio venne ascoltato e l'operazione fu terminata. Per premiarlo decisero di affidare il compito di fornire le palme al Vaticano alla sua famiglia durante le festività religiose. È difficile stabilire dove finisca la realtà e inizi la leggenda, ma tanto è che ancora oggi i discendenti di Bresca forniscono le palme al Vaticano.

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La tomba di Clemente XIII

Verso la fine del 1700 a Canova con il suo gruppo di aiutanti scultori fu commissionato di ornare la tomba di Papa Clemente XIII. Il monumento sepolcrale è una vera e propria opera d'arte e si trova in fondo alla navata destra della basilicata dove l'accesso è vietato se non per il sacramento della Confessione. La parte del monumento che colpisce di più sono i due leoni ai lati che simboleggiano la forza. Canova collaborava insieme ad altri artisti minori. Purtroppo solo il capo dei lavori sarebbe stato ricordato in futuro per l'opera. Uno dei collaboratori, con un cognome un po' strano "Elefante", era consapevole di questa triste verità. Il suo dispiacere lo spinse ad andare a supplicare Canova di poter lasciare un piccolo segno della sua esistenza ai posteri. Canova accettò la sua richiesta ed escogitò un piano assai insolito. Per capire di cosa si tratta basta vedere la parte posteriore del leone sinistro: è la sagoma di  un elefante. Il piano ha funzionato perché il signor Elefante non sta sui libri di scuola ma c'è un segno della sua esistenza.
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